VALUTAZIONE DEI RISCHI NEGLI AMBIENTI DI LAVORO – IL RISCHIO DI STRESS LAVORO-CORRELATO


Tra i tanti rischi che possiamo incorrere nell’ambiente lavorativo in cui ci troviamo, spesso quello relativo allo “stress” è sottovalutato o, in alcuni casi purtroppo ignorato. Molti datori di lavoro non prendono in considerazione questo rischio come reale; altri sottovalutano l’impatto che può avere sul dipendente; altri ancora lo ritengono come un rischio “calcolato” e di poca importanza.

Questa tipologia di rischio, come spiegato sul sito di Inail, è considerata, anche a livello europeo, a tutti gli effetti un problema da affrontare e valutare al pari di tutti gli altri rischi “fisici” a cui un lavoratore può essere sottoposto… anzi, la presenza di una condizione di stress non valutata, talvolta accompagnata da possibili disturbi psicologici e disfunzioni fisiche, oltre a compromettere il lavoro del dipendente, può comportare altri tipi di rischio più gravi (anche per chi divide l’ambiente lavorativo con la persona in questione).

COME AFFRONTARE UNA CONDIZIONE DI STRESS LAVORATIVO

Nel 2010 la Commissione Consultiva Permanente per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro ha elaborato un percorso metodologico per individuare e valutare le possibili condizioni di stress dei dipendenti, tanto che nel 2011 è stata istituita una piattaforma online sfruttabile da tutte le aziende italiane.

Fortunatamente da quel momento grazie all’accesso di molte aziende, si è raccolto un largo bacino di informazioni e dati che ha portato all’integrazione della metodologia iniziale e, in definitiva, alla compilazione di un manuale d’uso nel 2017.

Il documento di Valutazione del Rischio da stress lavoro-correlato (SLC) è basato su due tipi di intervento, partenti da base oggettiva (datore di lavoro) e susseguentemente soggettiva (dipendente).

COME INTERVENIRE

Il primo tipo di intervento è una valutazione strettamente oggettiva da parte dell’azienda (tramite una check-list) dove si analizza il tipo di lavoro, la mansione, gli strumenti, i carichi e i ritmi di lavoro, gli orari ma anche dei cosiddetti “eventi sentinella” ovvero accadimenti a livello infortunistico, di malattia, di procedimenti disciplinari, di segnalazioni dei dipendenti o del medico competente

Questa check list contribuisce alla rilevazione di parametri tipici di una condizione stressante, proprio grazie ai suddetti “eventi sentinella” riportati da dipendenti, da RLS o RSPP.

Il secondo tipo di intervento è invece una valutazione “soggettiva”, ossia come percepiscono il proprio lavoro e la propria azienda i vari dipendenti, per poi arrivare a una valutazione della situazione aziendale e non del singolo lavoratore.

A seconda delle dimensioni aziendali si procede in due modi: per chi ha pochi dipendenti si possono effettuare meeting mirati, per le aziende più grandi si procede con questionari. L’importante in ogni caso è che TUTTI i dipendenti siano resi partecipi, al pari e con la stessa rilevanza gli uni degli altri.

Il D. Lgs 81/08 non indica termini temporali per l’effettuazione delle indagini sullo SLC, anche se Inail raccomanda una valutazione bi/triennale per poter tenere aggiornata la propria situazione aziendale, e, soprattutto, evitare condizioni di trauma da stress per i propri dipendenti.

Ricordiamo che ETHICA mette a disposizione i propri consulenti per una corretta gestione della SSL, per la formazione delle figure ad essa correlate e per aiutare le aziende a mantenere un sano ambiente lavorativo.