Come già affrontato in vari articoli qui su Ethica (l’ultimo che vi suggeriamo è questo), l’argomento rifiuti speciali per le aziende, soprattutto quelle di carattere metalmeccanico o simili, è molto delicato e da non sottovalutare, così come quello delle emissioni in atmosfera.
La corretta procedura di carico e scarico del materiale, il mantenimento di un registro verificabile dove poter dimostrare la giusta manutenzione dei materiali e lo smaltimento dei rifiuti sono punti focali per aziende, ditte, fabbriche che per loro natura producono rifiuti pericolosi e hanno un importante impatto ambientale.
Notizia di pochi giorni fa è, ad esempio, una fabbrica di trattamento metalli che, dopo visita congiunta di Polizia Municipale e Carabinieri Forestali della piana fiorentina, ha subito un’ingente sanzione a causa di documentazione mancante riguardante lo smaltimento dei rifiuti e l’emissione in atmosfera di fumi tramite camino.
Per questo tipo di attività, ricordiamo, il/i proprietario/i dell’attività hanno obblighi e responsabilità ben distinte sulla tracciabilità, conservazione e smaltimento dei rifiuti.
Il/i proprietario/i dell’attività deve tenere un REGISTRO per annotare ogni movimento del rifiuto dall’arrivo allo smaltimento; un FORMULARIO di identificazione del rifiuto quando viene consegnato alla DITTA SPECIALIZZATA per lo smaltimento e infine il MUD (Modello Unico di dichiarazione ambientale) che deve essere redatto annualmente dove si denunciano tutti i rifiuti prodotti.
AUTORIZZAZIONE ALL’EMISSIONE IN ATMOSFERA
Inoltre, come nel suddetto caso, quando l’attività necessiti di smaltire in atmosfera determinate emissioni (di fumi, gas o polveri) deve avere un’apposita autorizzazione per farlo (in base al D.lgs. 152 del 3 aprile 2006, integrato dal D.Lgs. 4 del 16/1/2008, e dal n. 128 del D. Lgs. 29/6/2010), corredata ovviamente del registro manutentivo degli impianti collegati e soprattutto dell’impianto di filtraggio.
Per il rilascio di tale autorizzazione (necessaria in caso di nuova costruzione, modifica o spostamento di un impianto) è mandatorio presentare all’Autorità Competente:
- Il Progetto dello stabilimento, in cui sono descritti gli impianti e le attività, le tecniche adottate per limitare le emissioni e la quantità e la qualità di tali emissioni, le modalità di esercizio, la quota dei punti di emissione individuata in modo da garantire l’adeguata dispersione degli inquinanti, i parametri che caratterizzano l’esercizio e la quantità, il tipo e le caratteristiche merceologiche dei combustibili di cui si prevede l’utilizzo, nonché, per gli impianti soggetti, il minimo tecnico definito tramite i parametri di impianto che lo caratterizzano;
- Relazione tecnica che descrive il complessivo ciclo produttivo in cui si inseriscono gli impianti e le attività in grado di indicare il periodo previsto intercorrente tra la messa in esercizio e la messa a regime degli impianti.
La sanzione per l’attività in questione si è attestata intorno ai 3000,00 €, e il sequestro penale dell’impianto di filtraggio dei fumi in atmosfera mediante camino, con conseguente denuncia del proprietario inadempiente.
Si raccomanda per ulteriori informazioni a riguardo di visitare il sito Arpat Toscana, e nello specifico vi suggeriamo l’articolo riguardante le ultime novità riguardanti le emissioni in atmosfera, ma se avete ancora dubbi in proposito o avete bisogno di informazioni specifiche ETHICA è qui per aiutarvi, chiamateci o SCRIVETECI!